SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XIX LEGISLATURA --------------------
3ª Commissione permanente
(Affari esteri e difesa)
67a seduta: martedì 6 febbraio 2024, ore 13,30
68a seduta: mercoledì 7 febbraio 2024, ore 9,30
ORDINE DEL GIORNO
INTERROGAZIONE ALL'ORDINE DEL GIORNO
BORGHI Enrico - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale
Premesso che:
dal 1° gennaio 2024 l’Italia ha assunto la presidenza del G7;
nella dichiarazione dei leader del G7 di Hiroshima dello scorso anno si è affermata la priorità ineludibile di assicurare pace e stabilità nello stretto di Taiwan, senza alcuna ingerenza unilaterale sul Governo di Taipei, al fine di garantire alla comunità internazionale sicurezza e prospettive di sviluppo;
la dichiarazione fa eco a i ripetuti e frequenti tentativi della Cina di marginalizzare Taiwan e pregiudicarne la posizione sul piano diplomatico, spesso attraverso interlocuzioni formali e informali con Paesi terzi;
a seguito dei risultati elettorali delle elezioni taiwanesi dello scorso 13 gennaio tutti i Paesi del G7 hanno riaffermato, senza indugio, l’importanza di mantenere fermi i diritti e i valori democratici di Taiwan;
l’Italia è stato l’ultimo Paese del G7 a riconoscere, ad avviso dell’interrogante freddamente e con un ingiustificabile ritardo, l’esito delle elezioni presidenziali a Taiwan, senza alcun riferimento ai valori democratici e di libertà di Taipei: un atteggiamento che aggrava la crescente mancanza di considerazione del nostro Paese a livello internazionale;
appare imprescindibile mantenere l’azione del G7 coerente e granitica nell’assicurare il pieno appoggio a Taiwan contro ogni tentativo di ingerenza, obiettivo che richiede un surplus di attenzione in questo periodo di presidenza italiana,
si chiede di sapere quali siano le ragioni che hanno portato l’Italia a esprimere in ritardo e in maniera del tutto asettica l’esito delle elezioni di Taiwan, con un approccio che appare del tutto incoerente rispetto all’indirizzo del G7 e dimentico della sfida storica che Taipei affronta da decenni nonostante il pieno supporto delle principali democrazie e dell’Italia.
(3-00894)